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«Leggi naziste in Olanda». Scoppia il caso Giovanardi


Il premier Balkenende protesta: non si sta così in Europa
ROMA. E’ scoppiato un vero e proprio caso diplomatico tra l’Italia e l’Olanda per le dichiarazioni di Carlo Giovanardi sull’eutanasia praticata nel Paesi Bassi. «La legislazione nazista e le idee di Hitler in Europa stanno riemergendo», aveva detto due giorni fa il ministro per i Rapporti con il Parlamento a «Radio anch’io», facendo un riferimento diretto alla legge olandese.

Ieri il premier olandese, Jan Peter Balkenende, ha definito «scandalose e inaccettabili» le parole dell’esponente dell’Udc: «È fuoriluogo. Non è questo il modo di stare in Europa». E il ministro degli Esteri Ben Bot ha convocato a L’Aja per un chiarimento l’ambasciatore italiano il quale, secondo un’agenzia, avrebbe spiegato che le dichiarazioni di Giovanardi non riflettono il punto di vista dell’intero governo italiano. Ma la Farnesina ha successivamente corretto il tiro, precisando che il nostro ambasciatore ha spiegato come le opinioni di Giovanardi si richiamassero in realtà a valutazioni analoghe espresse da autorevoli esponenti di ambienti medici, religiosi ed associativi degli stessi Paesi Bassi.

In Italia è subito partito il fuoco incrociato delle polemiche, con l’opposizione che ha chiesto le dimissioni di Giovanardi. Mentre, di fronte alle proteste olandesi, Palazzo Chigi e la Farnesina di fatto prendono le difese di Giovanardi. Il quale intende portare la questione al prossimo Consiglio dei ministri affinché l’esecutivo prenda una posizione netta contro l’eutanasia. Una posizione che Berlusconi possa rappresentare al Consiglio europeo di mercoledì prossimo dove il primo ministro olandese ha intenzione di chiedere le scuse formali. «Ma quali scuse! Il governo italiano – tuona l’esponente dell’Udc – non può accettare una legge che consente di sopprimere i bambini. In Olanda su mille casi di mortalità infantile, 600 si riferiscono a bambini soppressi.

Noi siamo orgogliosi di avere alle spalle 2000 anni di tradizione cristiana. La linea del governo è chiara. Ho avuto colloqui in merito con il ministro degli Esteri Fini e con il sottosegretario Gianni Letta». Non solo non si scusa e non arretra di un millimetro Giovanardi: continua ad attaccare la legislazione olandese e a paragonarla a quella nazista. Sottolineando di avere citato autorevoli esponenti della medicina olandese e il presidente della Federazione mondiale dei medici. «Ha dichiarato che quello che fa l’Olanda è esattamente quello che Hitler ha cercato di fare negli Anni Trenta. A mio avviso in Olanda è peggio: Hitler lo faceva in segreto, loro invece lo vogliamo fare alla luce del sole».

Il centrosinistra coglie la palla al balzo per chiedere che il ministro tolga il disturbo, come ha fatto Calderoli. L’Ulivo sostiene che ancora una volta un esponente del governo Berlusconi incorre in un incidente diplomatico e mette l’Italia in imbarazzo. Per Renzo Lusetti della Margherita a essere incompatibili con l’Europa non sono le leggi olandesi, ma i ministri della Cdl. «Giovanardi – spiega Giuliano Pisapia del Prc – dimostra di ignorare assolutamente la risposta alla delicata questione della vita, della morte: finge di ignorare che l’eutanasia è una scelta volontaria».

Per il segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone, siamo di fronte a una imperdonabile offesa al governo e al popolo olandese»: ««La convocazione del nostro ambasciatore era il minimo che ci si potesse aspettare. Avevo messo in guardia Giovanardi e il governo: ora, occorrono le scuse ufficiali del governo e le dimissioni di Giovanardi». Dunque Giovanardi come Calderoli, via dal governo. E a esprimere solidarietà al suo ex collega è stato proprio il leghista Calderoli: «Quando c’è di mezzo il diritto alla vita non ci si può mai tirare indietro, ma bisogna stare in prima fila».

Ma è anche il Vaticano a scendere in campo, non tanto sul merito della questione diplomatica, quanto sul dibattito che riguarda l’eutanasia. «La morte inflitta è sempre un delitto contro la vita. Ed è un delitto moralmente grave tanto quanto l’aborto poiché riguarda la soppressione di un essere umano». A affermarlo è Monsignor Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la vita. L’arcivescovo ritiene giusto «da parte dei cattolici, ma anche dei non cattolici difendere la vita e condannare le leggi che introducono e consentono questa pratica». Students are invited to examine the course and participate in all course professional academic writing services activities

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