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Pace del Mela, Elezioni Amministrative 2018, Il Consigliere con la fascia da Sindaco

fascia sindaco

Lo sapevate che un Consigliere Comunale CAPACE (in quel momento era solo e semplicemente 1 dei 15 consiglieri) si è presentato a Catania per conto del Comune di Pace del Mela con la fascia da Sindaco?

Il Prefetto e L’Assessorato Regionale agli Enti Locali li hanno richiamato entrambi e denunciati, attendiamo il Rinvio a Giudizio.

Pace del Mela, Amministrative ‘18, Il famoso Milione “Scomparso”

milione

La corte dei Conti ha rilevato un ammanco nel bilancio 2015, pari a 1 MILIONE di Euro, per il Sindaco è scattata una sanzione (sembrerebbe di 15 mila euro), ci chiediamo, in quale conto sono finiti questi soldi?
Due dei tre candidati a Sindaco (Pandolfo e La Malfa) che erano parte integrante della Giunta cosa ne sanno?

Pace del Mela, Amministrative 2018, Quanto ci costa il carburante?

benzina

Passando dal rifornimento ieri sera (06/06/2018) notavo, il prezzo della benzina e del gasolio sono aumentati di almeno 20 centesimi dall’inizio dell’anno, e ieri erano 1,60€ la benzina e 1,50€ il gasolio,
mi chiedo: come mai nel 2015 l’ente comunale pagava la benzina a 1,83€ e il gasolio a 1,71€ ?

Ops ma chi sarà che ha prelevato 5,45 Litri di benzina lo scorso 6 maggio 2015?
Scooter, vespa, o …...

Pace del Mela, Elezioni Amministrative 2018, quanto lo compreresti?

notebook

Bellissimo questo notebook, personalmente l’ho acquistato a dicembre 2012 con IVA al 21% al prezzo di 198,00€, su un sito di elettronica, vi erano delle offerte su quantitativi, se ne avrei comprati 3 in prezzo scendeva a 170,00€, mi sono accontentato di acquistarne 1.

Voi quanto lo paghereste?

Un’amministrazione molto CAPACE ha pagato 846,27€ a settembre e 853,27€ cadauno a ottobre del 2013 (ad ottobre IVA aumentata al 22€), e quanti ne hanno comprati? 60 a settembre e 120 a ottobre….

i malpensanti potranno pensare ciò che vogliono, NOI non diamo giudizi, diciamo solo che una consigliera comunale ha chiesto spiegazioni, e non sono arrivate, ha chiesto di sapere il motivo per questi acquisti, hanno risposto di averli “donati” agli anziani del paese, ha chiesto l’elenco di chi ha ricevuto il prezioso dono, la risposta negativa perchè violava la privacy.

Ognuno col proprio lavoro, 3 compagnie della Guardia di Finanza e 3 Procure della Repubblica compresa quella di Teramo, daranno le opportune risposte, le altre le darà la Corte dei Conti.

E i candidati a sindaco… 2 erano in giunta, cosa ne dicono?

Ringraziamo la consigliera Angela Bianchetti per il buon lavoro di questa legislatura ormai alle porte.

Pace del Mela, Elezioni Amministrative 2018 “Le solite Promesse”

politico
Clicca sulla foto e guarda il video

Come in ogni campagna elettorale che si rispetti, sono inziate le famose promesse, posti di lavoro, case, appalti, le strade diventeranno “autostrade”, scuole di “eccellenza”, di sicuro come “il ponte sullo stretto” a noi prometteranno il fantastico “Aereoporto”, fantastico perchè la fantasia è una CAPACità innata.

Nella scorsa campagna elettorale si sono inventati il concorso per 29 assunzioni (lo hanno proposto ad oltre 300 compaesani), il giorno dopo le elezioni è sparito come i pupazzi di neve al sole, anche sè... i pupazzi sono rimasti a far i loro interessi, e ai cittadini, come al solito, una grandissima m…..a.

Sarebbe opportuno valutare bene a chi dare il voto, guardateli negli occhi, sembrano tutti amici degli amici, ma a tanti di loro interessa solo il vostro voto, il giorno dopo continueranno a non conoscervi, continueranno a fare sempre e solo i propri interessi.

Pace del Mela, Elezioni Amministrative 2018 PREMESSA

Antimafia
Il metodo mafioso: la forza di intimidazione del vincolo associativo e la condizione di assoggettamento ed omertà

A norma dell’art. 416 bis c.p. comma terzo, “L’associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.”

Con tali parole il legislatore enuncia il c.d. metodo mafioso, il quale si fonda su tre elementi fondamentali: la forza di intimidazione del vincolo associativo e la condizione di assoggettamento ed omertà che da esso deriva.
Tutti e tre gli elementi sopra menzionati sono necessari ed essenziali perché possa configurarsi il reato di associazione di stampo mafioso. Ciò si desume dalla congiunzione “e” impiegata dal legislatore.
La forza di intimidazione può essere definita come la capacità che ha uno Stato o un suo apparato, un’organizzazione o un singolo individuo di incutere timore in base all’opinione diffusa della sua forza e della sua predisposizione ad usarla. In altre parole può essere definita come la quantità di paura che una persona (fisica o giuridica) è in grado di suscitare nei terzi in considerazione della sua predisposizione ad esercitare sanzioni o rappresaglie.

Tale forza di intimidazione deve derivare dal vincolo associativo. Ne consegue che l’associazione deve essere dotata di particolare capacità di intimidire a prescindere dal compimento di nuovi atti di violenza e di minaccia; deve possedere, per la ferocia o per l’efficienza dimostrata dai suoi affiliati, una “fama” tale da porre i terzi in una condizione di assoggettamento e di omertà nei confronti di chi, agendo per conto dell’associazione, viene temuto e “accontentato” indipendentemente dagli atti di intimidazione da lui eventualmente posti in essere.
Una parte della dottrina parla di alone diffuso, penetrante, avvertibile di presenza intimidatoria e sopraffattrice che sia anche il frutto di uno stile di vita consolidato nel tempo.
Per un’altra parte della dottrina, invece, parlare di “alone di intimidazione diffusa” è di per sé vago in quanto la matrice sociologica della nozione, da un lato, recherebbe il rischio di introdurre nell’applicazione della fattispecie soluzioni riecheggianti il modello del “tipo di autore”, muovendo dalla presupposta “mafiosità” di una certa associazione; dall’altro lato, indurrebbe ad escludere la sussistenza del reato in ambiti regionali nei quali, benché il controllo del territorio da parte delle associazioni di stampo mafioso non sia totale, tuttavia operino associazioni dotate di un’autonoma carica intimidatrice.

Secondo Ingroia il concetto, di “carica intimidatoria autonoma” appare più univoco di quello evocato dall’espressione “alone di intimidazione diffusa”, costituendo quest’ultima espressione un “indizio” della esistenza della “carica intimidatoria autonoma”.
Il ricorso alla forza di intimidazione non costituisce una modalità di realizzazione delle condotte tipiche del reato poste in essere dai singoli associati, ma costituisce l’elemento strumentale tipico di cui “si avvalgono” gli associati in vista della realizzazione degli scopi propri dell’associazione.
Con un parallelismo forse un po’ ardito Giuliano Turone afferma in “Il delitto di associazione mafiosa”, che la forza intimidatrice fa parte del “patrimonio aziendale” dell’associazione di tipo mafioso, così come l’avviamento commerciale fa parte dell’azienda.
Se è vero che in una situazione statica un’associazione di stampo mafioso di tipo “ottimale” non dovrebbe aver bisogno di far ricorso ad esplicite minacce e ad atti di violenza, è pur vero che atti di intimidazione e di concreto esercizio della violenza possono essere e sono, di regola, necessari, almeno saltuariamente, per rinvigorirne la fama e rafforzare il terrore.

A buon intenditor poche parole, anche se, siamo pronti a scommettere che in questa campagna elettorale, qualcuno sarà denunciato, qualcuno l’ho è stato già, e qualcun’altro invece lo sarà subito dopo, ricordando che i reati connessi all’associazione mafiosa non hanno le prescrizioni a 5 anni dal reato, vedremo chi è vittima, chi è falsa vittima, chi opera con metodo mafioso pur ricoprendo (attualmente o in passato) cariche politiche e/o istituzionali.

W Pace del Mela

Leone Francesco
Presidente
Pro Loco Pace del Mela

Al Bar Leone il protagonista del Natale è il Galup

Galup 2015 bar Leone

Tantissime sono le novità che il Bar Leone presenta per questo Natale, il protagonista è il Panettone Galup, il tipico pinerolese è in diversi gusti: Tradizionale, Milano, Senza Canditi, Pera e Cioccolato, Paradiso, Mela, Amarene e Cioccolato, Farcito Gianduja, Fragoline, Frutti esotici, Fichi e Cioccolato (Novità 2017), Gocce di Cioccolato e infine il tradizionale Pandoro.

Sono prodotti di altissima qualità che quest’anno affiancheranno i famosissimi panettoni siciliani dei fratelli FIASCONARO, presenti da oltre 15 anni nella nostra attività.

Bar Tabacchi Leone
Via Nazionale, 102/104
98042 Pace del Mela (fraz. Giammoro) ME
Tel. 090 9384455
barleone@live.it

*Bar Leone Sponsor Ufficiale Ass. Turistica Pro Loco Pace del Mela

Clicca Qui!

Come nasce il Galup? Guarda il video

Come nascono le specialità di Antica Torroneria Piemontese? Guarda il video

Buon 25 Aprile

25 aprile

Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.

«Arrendersi o perire!» fu la parola d’ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.

Il Nostro 25 aprile…
Lo scorso 25 aprile anche NOI ci siamo liberati, in punta di piedi, siamo usciti dal social network facebook.
Da allora in tantissimi ci hanno invitato a ritornare, ma la nostra volontà resta immutata.
Ci dispiace il fatto di aver abbandonato gli oltre 5000 amici, e di non averne potuti accettare altre 3000, ci dispiace di non aver più la possibilità di commentare, condividere o criticare gli eventi di vita quotidiana, ci dispiace di aver abbandonato alcuni gruppi dove eravamo abbastanza seguiti.

Ci teniamo a rassicurare che in questo anno di assenza non ci è stata notificata nessuna “querela”, certamente minacce di querele ne abbiamo avute diverse, qualcuno si è offeso perchè lo abbiamo raffigurato con uno stambecco con 2 metri di corna, qualcun altro si è risentito per il mini video del “Marchese del Grillo” che esclamava al suo amministratore “sei un ladro! tu, tu padre e tu nonno, e mo ve licenzio a tutte tre!”, aveva annunciato di rivolgersi ai Carabinieri, hahahaha consigliere i Carabinieri non hanno cambiato sede, sono sempre in via Matteotti, se ha qualcosa da dirgli…. (ma poi cosa deve dirgli!?)

Abbiamo di meglio da fare…., intanto ci siamo liberati e con i veri amici restiamo ugualmente in contatto nel paese e all’estero,
Buona festa di Liberazione.