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Cuba, Raul Castro succede al fratello Fidel


È lui, Raul Castro Ruz, l’«eterno secondo» della Rivoluzione, la personalità che l’Assemblea nazionale ha scelto per assumere il timone di Cuba nel prossimo quinquennio che, a detta di tutti gli analisti, non si presenta per nulla facile.
Da sempre vicepresidente e comandante delle Forze armate rivoluzionarie (Far), il più giovane dei Castro ha da subito fatto capire che la sua gestione non sarà burocratica nè di routine, quando nel messaggio letto in Assemblea dopo l’elezione, ha toccato senza giri di parole tutti i punti controversi della politica e dell’economia cubana, ammettendo apertamente l’esistenza di «difficoltà interne».
Ed in questo senso ha chiesto «maggiore efficienza» al governo, ha invitato la gente a non respingere le discrepanze, ha chiesto maggiore democraticità al partito e ha ammesso la necessità di una «riforma integrale» del sistema monetario che contempla l’esistenza di due pesos, uno comune e l’altro convertibile.
Inoltre, mostrando che i cambiamenti non tarderanno, ha preannunciato che «nelle prossime settimane» saranno eliminate misure introdotte negli anni passati e che «non hanno più ragione d’essere». Ma l’eliminazione di altre misure più complesse, ha aggiunto, potrebbe richiedere più tempo e «anche una consultazione popolare».

Quasi subito, ha toccato un tema a lui caro e illustrato nel giugno del 2006, quando ha sostenuto che «il Partito comunista è l’autentico erede della fiducia depositata» nel leader Fidel Castro.
Nel discorso, pronunciato con tono deciso e consacrato in gran parte a elogiare il lavoro svolto in questi 50 anni dal Lider Maximo, ha ribadito fra l’altro: «Fidel è insostituibile, è speciale, lui sente il rumore che fa l’erba quando cresce e vede quello che sta succedendo dietro un angolo».
Anche per queste sue qualità ha quindi chiesto ed ottenuto dall’Assemblea la possibilità di poterlo consultare nelle decisioni fondamentali in materia di difesa, politica estera e sviluppo socio-economico di Cuba.
Pur avendo già guidato il paese come presidente ad interim negli ultimi 19 mesi, Raul Castro, 76 anni, si è seduto oggi alle 10 nel suo posto di deputato eletto nelle legislative del 20 gennaio scorso, ed ha accompagnato tutte le procedure per la scelta prima della presidenza dell’Assemblea e poi del Consiglio di Stato.

Le possibilità che un outsider potesse a sorpresa cambiare lo scenario di una elezione che a L’Avana si dava per scontata, è andata via via scemando con il passare delle ore, fino alla pubblicazione del lavoro della Commissione nazionale per le candidature che ha riconfermato Ricardo Alarcon alla presidenza dell’Assemblea, e soprattutto ha spalancato il cammino verso la presidenza a Raul Castro.
Dopo il voto a scrutinio segreto del Parlamento, che è apparso ai più come una formalità davanti ad un risultato scontato, Alarcon ha ufficializzato l’elezione di Raul, che sarà affiancato da numerosi compagni appartenenti al gruppo delle »personalità storiche« (Ramon Machado Ventura, il Comandante della Rivoluzione Juan Almeida ed i militari Abelardo Colomè Ibarra e Julio Casas) e da due esponenti della »generazione di mezzo« (il vicepresidente Carlos Lage e Esteban Lazo).
Il ‘numero 2’ del governo sarà ora Machado Ventura, che assume l’incarico di presidente del Consiglio dei ministri. Si tratta di un medico di 77 anni, che ha da sempre lavorato nella sfera ideologica e organizzativa del Partito comunista.
Per il momento sarà un premier senza ministri, perchè Raul Castro ha detto che saranno designati «quest’anno in una prossima sessione dell’Assemblea, perché prima bisognerà fare il punto su tutti i problemi esistenti e sui programmi di riforma che vogliano applicare». Again, points are awarded on a sliding scale, from 60 up https://www.essayclick.net to 100 credits or awards

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