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Bettola al Pdl, Arcore al Pd. A Terlizzi trionfa Grillo

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L’esito delle urne regala sorprese e verdetti inattesi. Nel paese di Bersani vince Berlusconi. Nel comune brianzolo il centrosinistra. Vendola e Di Pietro sconfitti in casa. E il Movimento 5 Stelle si aggiudica cinque Regioni alla Camera

Non c’è gloria per i profeti in patria. Il Viminale ha diffuso i dati definitivi delle elezioni. Lo spoglio è concluso, non mancano sorprese e risultati inattesi. Soprattutto per i leader dei partiti, quasi tutti sconfitti in modo clamoroso nelle loro roccaforti.

Pier Luigi Bersani non può sorridere per l’esito del voto nazionale e le cose non vanno meglio a casa propria. Nel comune di Bettola, in provincia di Piacenza, il Pd viene sconfitto dal Pdl alla Camera mentre vince al Senato con appena sei voti di vantaggio. Accadde lo stesso anche alle elezioni del 2008. Non se la passa bene nemmeno il suo alleato Nichi Vendola. In Puglia i due rami del Parlamento vanno al centrodestra e Sel si ferma al 6,5%. Nel suo comune, Terlizzi (provincia di Bari), il partito Sinistra, ecologia e libertà raggiunge il 13,5% al Senato e il 13,7% alla Camera. Ma risulta il quarto partito, con il Movimento 5 Stelle che prende circa 8 punti percentuali in più.

Anche il centrodestra non sorride – Se Atene piange, Sparta non ride. Silvio Berlusconi può brindare a un risultato inatteso su base nazionale. Ma nella sua Arcore, ancora una volta, non vince. Il partito più votato nel paese brianzolo è il Pd, anche se la coalizione di centrodestra è davanti sia al Senato che alla Camera. Nel 2008 Veltroni strappò il comune al Senato. Poca gloria anche per la Lega, che a Gemonio, paese di Umberto Bossi, è solo il terzo partito. Cinque anni fa il Carroccio sfiorò il 30% da queste parti.

La debacle di Antonio Di Pietro – Non entrerà in Parlamento l’ex magistrato confluito nella coalizione Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. E nel suo comune si deve accontentare delle briciole. A Montenero di Bisaccia, provincia di Campobasso, la lista di cui fa parte Antonio Di Pietro prende solo il 12,8% alla Camera, superato da Pd, Pdl e soprattutto da Grillo, che trionfa con il 27,4%. Al Senato le cose vanno anche peggio: Rivoluzione civile si ferma al 3,2%, superato anche da Fratelli d’Italia. Nel 2008, l’Idv arrivò al 54% delle preferenze, risultando nettamente il primo partito.

Le città più importanti al Pd, Grillo vince 5 Regioni – A Firenze, città di Matteo Renzi il Partito democratico vince facile. Al Senato prende il 46% e alla Camera il 41,9%. Bersani si aggiudica anche Milano e Roma distanziando il Pdl di una decina di punti percentuali. A livello regionale sono da segnalare alcune grandi performance del Movimento 5 Stelle. Il partito di Beppe Grillo si aggiudica cinque Regioni alla Camera, risultando più votato delle coalizioni. I grillini dominano in Sicilia (toccando il 34,5% nella circoscrizione Sicilia 1), in Sardegna (29,6%), nell’Abruzzo (29,8%), nelle Marche e in Liguria (entrambe col 32,1%).

Le regioni a statuto speciale e il voto all’estero – Risultati particolari, come sempre accade, in due delle Regioni a statuto speciale. In Trentino vince Svp, partito vicino al Pd, che risulta il partito più votato alla Camera con il 24,2%. In Valle d’Aosta vince nei due rami del Parlamento il partito Vallee d’Aoste, che al Senato domina con il 37% delle preferenze. C’era molta attesa anche per il voto all’estero. I risultati quasi definitivi danno il Pd come primo partito sia alla Camera che al Senato. In entrambi i casi, la seconda forza è la lista Monti. Si segnalano alcuni exploit del Movimento 5 Stelle: in Islanda, ad esempio, Grillo si porta a casa più del 40% dei voti. Unless i’m phonetrackingapps.com/ how to track a phone mistaken the store has a default language according to country

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